La penna con l’inchiostro” di Paolo Roberto
Imperiali
La
penna con il pennino di metallo, che si poteva cambiare, che si intingeva
nell’inchiostro, che poteva essere di vari colori, che si asciugava con la carta
assorbente. E quelle penne stilografiche, alcune con il pennino d’oro, o con il
pennino di cui spuntava solo la punta, ma era più solido, mentre quelle col
pennino d’oro potevano essere più morbide, il cappuccio si avvitava, oppure si
chiudeva spingendo finchè avveniva un piccolo scatto.
Per
vedere se c’era inchiostro nella penna si svitava la parte posteriore e nel
serbatoio trasparente se ne vedeva il livello, oppure c’era una pompetta di
gomma che premendola un po’ faceva uscire una goccia d’inchiostro per cui si
sapeva se ce n’era ancora e a volte ci si sporcava un po’ le
dita.
Adesso,
invece di tutto questo, basta spingere un tasto
Ao ler vosso texto me lembrei de um tio querido que desfilava com sua caneta tinteiro que ganhou de presente de um velho amigo da família. A caneta era preta com pequenos detalhes em prata. Ainda criança sonhei várias vezes com a caneta, nos sonhos eu escrevia orgulho coisas que nunca li.
RispondiEliminaSaudades daquele meu velho tio.