Nelle opprimenti condizioni di vita che
pesano su di noi, le persone non domandano lucidità, domandano un oppio
qualunque; e questo, grosso modo, in tutti gli ambienti sociali. Se non
si vuole rinunciare a pensare, bisogna accettare la solitudine. Quanto a
me, non ho altra speranza che quella di incontrare qua e là, di tanto
in tanto, un essere umano, solo come me, che da parte sua si ostini a
riflettere, a cui io possa dare e presso cui io possa trovare un po' di
comprensione. Fino a nuovo ordine simili incontri restano possibili — prova ne
è il fatto che ci scriviamo — ed è una fortuna straordinaria, di cui
dobbiamo essere riconoscenti al destino. Chissà se, uno di questi
giorni, un regime "totalitario" riuscirà per un lasso di tempo a
sopprimere quasi del tutto la possibilità materiale di tali incontri?
Nessun commento:
Posta un commento