autore: | permunian francesco |
editore: | il saggiatore |
serie: | la cultura |
soggetto: | 10004:narrativa, biografia e storie vere|00008:narr,biog,storie vere-altra |
ean13: | 9788842821816 |
data di pubblicazione: | 11-05-2017 |
ogni
scrittura nasce da un fantasma primordiale. quello di francesco
permunian ha le movenze ossequiose di un servo mefistofelico, maledetto,
oscuramente felice, uno spettro incarnato che trama nell'ombra, si
muove con grazia ruffiana, e camuffa nei panni carnevaleschi da vassallo
di una vecchia signora un dolore inestirpabile. perché ogni fantasma
per esistere ha bisogno di una maschera: fuori dalla sua vituperabile
scena è solo una sagoma, un sibilo notturno. è solo un uomo.
"costellazioni del crepuscolo" è la cronaca di una stagione all'inferno,
una discesa negli inferi letterari di uno scrittore che ha fatto
dell'incubo e dell'ossessione non soltanto la sua riconoscibile cifra
stilistica, ma un minuzioso pantheon, tenebroso e ancestrale, di
assoluto valore. è anche, e soprattutto, la tormentata ricerca di una
tortuosa risalita purgatoriale, durante la quale i personaggi delle
storie e il loro autore sembrano ostacolarsi a vicenda per la conquista
della luce. nell'opposta attrazione di due cariche elettriche - quella
subdola e diabolica e quella anelante alla purificazione -
"costellazioni del crepuscolo" unisce, per trascenderli, i due romanzi
più emblematici di permunian, "cronaca di un servo felice" e "camminando
nell'aria della sera", introdotti dalla prefazione di salvatore silvano
nigro e accordati da testi inediti che frangono il confine tra prosa e
poesia, portando alla luce figure grottesche in agguato da anni,
sfuggite alle storie principali e in ultimo tornate per vendicarsi. sono
loro ad accompagnare il lettore in un viaggio minaccioso e spettrale,
dalle stanze arcadiche ed erotomani del servo felice alle luci
crepuscolari di una provincia italiana allucinata e perversa, spiata dal
grande occhio di un vecchio medico che assiste dalla finestra del suo
studio a tutte le follie, tutti gli avvelenati turpiloqui di un paese
che ricorda, nella sua caustica tragedia, l'intera terra.
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