Un'Ora
Da un' idea di Giovanni Uggeri
Microconferenze, letture, autobiografie,
omaggi a, racconti, esperienze, ipotesi,
visioni
ORALITÀ, COMUNICAZIONE , CONDIVISIONE
Giovedì 11
Giugno 2015 ore 18:30
Libreria Ponchielli, piazza S. Antonio Maria Zaccaria, 10, Cremona
(e se piove? E
se piove “è tempo di bagnarsi” come diceva Jack London)
“Lettera
a Katia, Mario Lodi
"Quel che il mio occhio sapeva", Ferdinando Garimberti
“Arbasinando
dopo postumi mondani”
Ringraziamo
Nicola e Stefania del Bar Portici del Comune per le comode seggioline
fuori programma lettura di Paolo e Jacopo della poesia di Ugo Pierri: "garibaldiplatz xe tera de tuti"
"Lettera
a Katia", Mario Lodi
Lo
scritto che verrà letto è un appendice del diario di Mario Lodi
pubblicato per la prima volta nel 1970 da Einaudi con il titolo
"Il paese sbagliato".
Racconta
l'esperienza di un intero paese che prova a sostituirsi alla macchina
decisionale costituita dagli "eletti". Non più elettori ma
cittadini, gli abitanti di Piadena si costituiscono in Assemblea per
ragionare collettivamente su ogni decisione che li riguardi e
riguardi il loro territorio. Nessuna delega, dunque, ma paziente
ascolto delle ragioni di ognuno.
La
storia non è quella dei manuali e si può stare insieme, anche se
diversi.
Mario
Lodi, il maestro alla ricerca del "noi" ci indica,
ancora una volta, una strada non convenzionale.
L'incontro
è a cura di Silvana Loccisano.
"Quel
che il mio occhio sapeva", Ferdinando Garimberti, Liutaio
Dobbiamo
a Nicolò Formaggia e a Tancredi Nicoletti, giovani Maestri Liutai,
il ritrovamento e la sensibile cura editoriale del testo "Quel
che il mio occhio sapeva" inedito
scritto autobiografico di Ferdinando Garimberti , il più
significativo Liutaio del Novecento (1894-1982), in uscita per i
tipi della Libreria Ponchielli.
La
lettura di alcune pagine è affidata alla bella voce consapevole di
Elena Baila, curatrice della mostra diffusa "Il vuoto del
legno" di Massimo Geranio che riflette, tramite eventi
organizzati in vari luoghi della città di Cremona, sulla Liuteria.
“Arbasinando
dopo postumi mondani”
I
testi di Alberto Arbasino che verranno letti sono “L'ingegnere in
blu” e “Fratelli d'Italia”(1963).
“L'ingegnere
in blu” è un saggio critico su Carlo Emilio Gadda, amico di
Alberto Arbasino, che ha suscitato su di lui una forte influenza
stilistico-tematica che si riscontra e ritrova anche nel romanzo
“Fratelli d'Italia”.
I
due, nei loro scritti han condiviso anche un'acre e comica denuncia
alla borghesia italiana, cifra tematica preponderante del romanzo
“Fratelli d'Italia”.
L'incontro
è a cura di Jacopo Narros e Paolo Bonini.
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