mercoledì 18 giugno 2025
Cara Nora Desmond... Ugo Pierri
la primavera che di solito allevia la nevrosi (e reca le amate ciliege)
è torrida estate sotto il sole libero e giocondo del disordine nucleare
crono tormenta le giunture
marte combatte l'umanità
come vento del nord flagella il fragile sentire
il calcio in tv sotterra uomini e cose
martedì 17 giugno 2025
Il tuo schiavo sta arrivando - Cigno
Controra
Nudo il corpo
In canicola steso.
Ronza la mosca.
sabato 14 giugno 2025
venerdì 13 giugno 2025
La storia di Genji, lo splendente
Nella mia casa
dove si ferma perfino
la luna del vasto cielo,
la notte passa nell'attesa
ma voi, signore, non vi fate vedere-
Murasaki Shikibu ,Giappone, epoca Heian
in questa primavera
in questa primavera
vogliate venire ancora nella dimora
dove si aprono i fiori
fino a che il loro colore e il profumo
diventino parte di voi
Murasaki Shikibu , La storia di Genji
Negoziando con le ombre- Sullo scrivere e sulla scrittura, Margaret Atwood
Orientamento, Duplicità, Dedizione, Tentazione, Comunione, Discesa: sono
questi gli intriganti titoli delle sei lezioni tenute a Cambridge da
Margaret Atwood sull'arte della scrittura, e da lei qui trascritte e
raccolte. Dopo trent'anni dedicati alla narrativa e alla poesia,
Margaret Atwood affronta le principali questioni che stanno al cuore del
suo lavoro: che cos'è uno scrittore, e come lo si diventa; lo
sdoppiamento alla Jekyll e Hyde che caratterizza chi scrive; il delicato
equilibrio fra responsabilità sociale e integrità artistica; l'eterno
triangolo scrittore-libro-lettore; la scrittura come discesa agli
inferi, per rinegoziare il nostro rapporto con la morte. Come sarà
successo a chi le ha ascoltate di persona, leggendo queste lezioni si
resta incantati dalla genialità delle tesi proposte, dalla sorprendente
varietà dei riferimenti citati – che indicano nuovi percorsi anche al
lettore più navigato -, dal tono colloquiale e spesso ferocemente
ironico dell'autrice. Un testo imprescindibile, che si inserisce di
prepotenza nella tradizione novecentesca dei classici scritti sulla
letteratura di Nabokov, Auden, Valéry, Bachmann, Calvino. E per di più,
un'occasione unica per conoscere una delle massime voci della
letteratura moderna.
mercoledì 11 giugno 2025
Estelle Zhong Mengual, Imparare a vedere
Un bosco? Un paesaggio incantato. Un corvo? Un oscuro presagio. Una rosa?
Una metafora dell’amore. Nella nostra cultura, il mondo vivente è al
tempo stesso onnipresente e invisibile. Ridurlo a una decorazione o a
una fonte di simboli equivale infatti a non vederlo. Ma se imparassimo a
guardarlo con occhi nuovi? In un’inedita storia ambientale dell’arte,
Estelle Zhong Mengual ci offre gli strumenti per scoprire il mondo che
ci circonda come un intreccio brulicante di storie ancestrali, relazioni
nascoste e significati sorprendenti. Attraverso lo sguardo di chi ha
dedicato la propria vita a osservare gli esseri viventi nella loro
ricchezza di segni e significati – i pittori e i naturalisti inglesi e
americani del XIX secolo – impariamo che esiste un modo di rapportarci
alla natura più consapevole, rispettoso e armonioso. E che ogni giorno è
un’occasione per addestrare i nostri occhi a vedere
martedì 10 giugno 2025
da "Ancestrale", Goliarda Sapienza
T'ho rubato
il sudore
d'alga
marina
e lo tengo
sul petto
sulle braccia
fra le cosce
nella mia carne
lo tengo
fino
all'alba
Flipbook
lunedì 9 giugno 2025
sabato 7 giugno 2025
Di gatti, sguardi e illazioni notturne
Gatto di vedetta.
Gatto amorevole che attende il ritorno.
Vedi come si possono vedere in modo opposto le cose. Ambiguità dello sguardo. La cosiddetta realtà è diversa per ogni sguardo, quindi non c’è, appare solo.
Un’altra: la solitudine del gatto.
Sarò pessimista: l’ultimo gatto.
Oppure: c’è rimasto solo un gatto a vedere.
Oppure: che cosa vede il gatto?
Parlo solo con lui. Bellissima immagine, meglio di Matisse.
Finestre aperte.
Oppure: prima della chiusura.
Aprite la finestra, è prigioniero...come uscire? Soluzione banale: sono uscito, ho lasciato la luce accesa. Vai a spegnerla, per favore, o chi la spegnerà?
Cosa succede lì dentro?
Il Reale contiene infinite visioni, esistenza intima infinita dell'esistere.
E' finto.
(La Libraia)
venerdì 6 giugno 2025
Be careful of the cat
Chi scriverà il mio necrologio? Si chiese il giornalista mentre i paramedici cercavano di mantenerlo in vita. Sarebbe stato meglio che avessi fumato qualche sigaretta in meno e comprato qualche croccantino in più. Maledetto quartiere e maledetto quel gatto. Di certo mi starà osservando.
(Foto 1 e 2 di Faber)
giovedì 5 giugno 2025
Guido Gozzano
...ormai è pacifico intendere Gozzano come il poeta che ha dato la svolta
decisiva alla poesia italiana nel primo Novecento: corrodendo la
mitologia dannunziana con l'ironia ha permesso di abbassare i toni e di
voltare le spalle alla retorica. i. La poesia di Gozzano
condensa un forte nucleo emotivo attraverso l' artificio: dei
sentimenti, che per essere veri devono sembrare falsi; e formale, come i
raffinati giochi sulla metrica tradizionale che la evocano nel momento
stesso in cui la mettono in crisi. Per molto tempo considerato
riduttivamente il cantore delle "buone cose di pessimo gusto", la
rivalutazione di Gozzano è partita grazie a Sanguineti, che sul poeta
torinese ha prima scritto un saggio fondamentale (Da Gozzano a Montale,
1955), poi una monografia per Einaudi (1966) e infine, sempre per
Einaudi, ne ha curato l'edizione commentata di tutte le poesie nella Nue
(1973), poi aggiornata negli Struzzi (1984). Ora riproponiamo per la
prima volta nella collana "bianca" questa storica edizione che vuole
essere contemporaneamente un omaggio a Gozzano, nel centenario della
morte, e a Sanguineti, la cui scomparsa ha lasciato un vuoto di
intelligenza nella cultura italiana.
mercoledì 4 giugno 2025
Leautaud e Jeanne
" Il piccolo amico" è una cronaca-confessione di straziante distacco, pur nell'immagine che vuol offrire di quasi gaio cinismo, del suo rapporto con la madre eterna assente: Léautaud, abbandonato a pochi giorni dalla nascita, la rivide solo dopo vent'anni (tranne per brevi incontri occasionali) e ne fu appassionato così intensamente da turbarla e spingerla ad allontanarsi per sempre...
“Ho trovato cosa mettere come epigrafe sulla mia tomba,” scriveva Léautaud nel settembre 1921: “Rimpiango tutto”. Tra le occasioni mancate, affidate alle 6500 pagine del suo diario, c’era posto anche per il rimpianto di essere stato così sciocco davanti ai suoi no quella sera che ero in camera sua e lei si stava spogliando per andare a letto”. La lei a cui si riferiva era la madre, Jeanne Forestier, nata a Parigi nel 1852 da una modesta coppia di borghesi. Una domenica Jeanne, che non ha ancora sedici anni, va a far visita alla sorella Fanny e al suo compagno, Firmin Léautaud, un attore della Comédie Française, e ne diventa l’amante. Da uno di questi incontri, il 18 gennaio 1872, nasce Paul, che la madre abbandona subito per seguire la sua vocazione di attrice. Il futuro scrittore avrà modo di rivederla solo in quattro occasioni. Ma l’incontro cruciale avviene nell’autunno del 1901 a Calais. Paul ha quasi trent’anni, finsero dapprima di non conoscersi, poi, qualche ora dopo, caddero “l’uno nelle braccia dell’altra”, come scrisse Léautaud, ammettendo però che stava forzando i toni. Dopo quella volta non si videro più.
Di ospiti e simbionti
Che sono un vecchio ospedale
Ricondurresti al solo dolore
Gli intonaci parziali
Le reliquie
E Tutti
I resti misteriosi
E gli oggetti risparmiati
Guarda le tracce
Invece
Di facce
Nei cocci
Sparsi dall'arte
Che, prima o poi,
Arriva. Voglio dire, sai,
A un certo punto, ci scova
A noi, luoghi sbandati
Si insinua
Intrude
Prude
Come la vita
Che si impegna
A sgorgare piano
Dai corpi dei morti
Dagli abeti orizzontali,
Precipitati e apparecchiati
Per la fame del sottobosco
Vedi,
Sono ancora smaltati
Cocci, cotti, rotti
Rotti, e colorati
Vasellame modellato
Per essere immesso
In un flusso
Inviato, a suo tempo,
In chissà quale mondo
Quale antico presente
E poi fatto servo
Di Memoria.
Guarda bene che
Da vecchio ospedale
Ho asperità da evidenziare
Col marker della luce obliqua
Che popola il pomeriggio
Del mio perimetro vuoto
E colmo.
(fotografie degli interni dell'ex chiesa di San Francesco, nota come Vecchio Ospedale di Cremona, chiusa al pubblico e resa accessibile in occasione dell'installazione realizzata al suo interno per l'art week 2025)
martedì 3 giugno 2025
Tra i Pub e le fate
...da allora, Mab abita l'eterno altromondo dell'impercettibile, in ascolto di tutti i desideri irrealizzati degli umani. Per questo, se sei nella zona di Sligo recati a piedi sul suo tumolo con un sassolino e lascialo lì con una speranza accesa : lei sentirà il tuo struggimento.