"Inseguo i fiochi raggi come se fossero messaggeri e simboli di energia vitale e salvezza, il giardino crepita mentre calpesto le foglie secche del castagno con gli scarponcini sdruciti ereditati da mia sorella maggiore. Ho sempre il ciuccio in bocca a onta dell'età ormai sinodale della prima classe elementare. In quel giardino d'autunno la bambina-io prova uno struggimento che non sa riconoscere come tale, un artiglio la stringe al centro del petto, come se il suo piccolo, valoroso cuore fosse acciuffato e strizzato da una benna della cava di marmo..."
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