Mio caro amico,
se finora non vi ho scritto, non è
perché non pensassi a voi. no. ma nei primi anni del mio soggiorno in
Spagna avevo troppo da fare. adesso, da militare in pensione, dispongo
del mio tempo anche troppo. è dura vedere i compagni battersi e leggere i
giornali che parlano di queste battaglie. monta la vergogna. ma
insomma. ho ancora un lavoro da compiere e poi si vedrà.
Combatteremo Franco. chiunque abbia
prestato servizio al fronte lo sa e lo sente. noi abbiamo cominciato
senza niente. e gli operai spagnoli hanno fornito le armi col loro
lavoro. non c'erano quadri ed ecco un’armata ben ordinata e fortemente
inquadrata. lo sforzo che i vostri compatrioti hanno compiuto è
insuperabile. che popolo magnifico. quanto li amo. non è lirismo.
capite, ho vissuto a lungo fianco a fianco con queste persone e abbiamo
passato insieme dei momenti tesi, decisivi e difficili. tutto ciò lega
ai compagni.
Non potete sapere quanto io sia felice di
aver lottato insieme ai vostri compatrioti. è probabilmente il miglior
ricordo della mia vita. e nessuno che non abbia vissuto una cosa simile
può sapere come la fedeltà dei miei compagni mi commuova e mi emozioni.
quando ci si ritrova, si è felici senza dire granché. sono uomini
autentici, pieni di dignità e di attaccamento. che soldati magnifici
sono. il solo sentimento che a volte mi ossessiona è l’impressione di
non aver fatto abbastanza, nonostante abbia fatto quel che potevo.
credetemi, in ogni istante darei volentieri la mia vita e tutto per il
vostro paese, e non è letteratura. ma non sopporterei di vedere i miei
compagni in una brutta situazione. e questo non accadrà. Franco sarà
battuto e la Spagna dopo la vittoria avrà un ruolo formidabile. gli
spagnoli hanno compiuto durante la guerra stessa dei progressi
formidabili. niente più analfabeti. soldati ed operai che comprendono le
cose politiche e molte altre cose meglio delle scimmie intellettuali
esterne, è sorprendente come uno spagnolo impari velocemente. una cosa
che mi ha sempre stupito.
Da noi, gli operai adesso vi conoscono;
sanno che vi muovete con passo fermo col vostro paese. e questo è un
bene. noi dobbiamo difendere queste persone con tutti i mezzi. se dopo
si potrà scrivere e dipingere liberamente, sarà possibile — verbalmente —
solo grazie alla resistenza spagnola. ho sempre saputo che in Spagna
avrei difeso il mio lavoro, la possibilità di pensare e di sentire
liberamente come individuo. noi dobbiamo avere verso queste persone la
più grande gratitudine e, in quanto soldato, non ho fatto che difendere
nel contempo me stesso. quanto meno, non ho assistito a tutto ciò a
braccia conserte.
Più tardi, quando ci rivedremo,
discuteremo a lungo. come gli operai di qui, riprenderò il mio lavoro,
quando ci sarà più tranquillità. non ho cercato altro in Spagna se non
la possibilità d'essere utile ai compagni e alla libertà e alla dignità
umana. dopo, ognuno vada per la sua strada, riprenda il suo lavoro
rimanendo pronto in ogni momento a reimbracciare il fucile per abbattere
i porci qualora si presentasse il caso. perché sappiamo che i discorsi e
le conversazioni spirituali o idiote non servono a niente quando si ha a
che fare con un signore che minaccia con una rivoltella. ed è oltremodo
utile che il mondo lo impari dagli spagnoli.
Non ho bisogno né di complessi
imbonimenti, né di ricette letterarie per sentire il diritto alla mia
dignità. e la difenderò sempre senza discussione, senza pubblicità e
senza scriverci sopra. bisogna pur sapere quando finiscono le parole.
Ma basta coi luoghi comuni. perché qualsiasi parola diventa ridicola davanti al sacrificio dei compagni.
Mio caro amico; siate felice. voi
appartenete al miglior popolo del mondo, al paese migliore. siatene
fiero. e questo ve lo dico in piena cognizione di causa e dopo essere
passato attraverso cose a volte ardue. non reputateci dei poeti, dei
benedicenti all'acqua di rose. ma è semplicemente la verità.
Heini mi ha scritto che siete sofferente. buona salute e buon anno. per un anno di vittoria. i miei omaggi alla signora Picasso.
Vi abbraccio di tutto cuore. è molto elegante da parte vostra, del resto molto naturale per voi, aiutare i compagni.
Una forte stretta di mano, la mia compagna vi saluta cordialmente.
sempre vostro
Carl Einstein
Barcellona, Calle Verdi 182, 6 gennaio 1939
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