E plato, nettamente più piccolo, si issa dietro Socrates, con un piede in aria come se volesse mettersi all'altezza o come se corresse per prendere un treno in marcia (è proprio quello che ha fatto, o no?). A meno che non spinga una vettura da bambino, o di un vecchio, o di un infermo (Gängelwagen, per esempio, come dirà il grande erede della scena). Rigirala velocemente: Plato si dà lo slancio su uno skateboard (se non vedi facilmente la scena, metti un pezzettino di carta su Socrates, e moltiplica le mascherine, mobilizzale, spostale in tutti i sensi, isola le parti di ogni personaggio, e fai scorrere il film), Plato bigliettaio [receveur] di tram di un paese povero, è sul marciapiede e spinge i giovani all'interno nel momento in cui si parte. Li spinge da dietro. Plato conduttore di tram, il piede su un pedale o su un segnalatore (egli stesso è abbastanza segnalatore con quel dito teso, non trovi?) e conduce, conduce evitando il deragliamento. In alto sulle scale, sull'ultimo gradino chiama l'ascensore [...]
Jacques Derrida, La carte postale. Da Socrate a Freud e al di là
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