Nunzio Bombaci, Per una medicina dialogica. Juan Rof Carballo, scienziato e filosofo |
Questo libro delinea il profilo intellettuale dell’internista galiziano Juan Rof Carballo (1905-1994), fautore di una medicina antropologica e dialogica.
A questo riguardo, è di grande rilievo il suo debito teorico nei
confronti del collega tedesco Viktor von Weizsäcker. Inoltre, nella sua
riflessione egli elabora criticamente nuclei tematici mutuati da
filosofi quali Martin Heidegger, Paul Ricoeur, Jürgen Habermas,
Karl-Otto Apel e, soprattutto, Xavier Zubiri.
Il volume intende offrire un contributo alla storiografia del pensiero spagnolo del Novecento, evidenziando che Rof Carballo non è un mero epigono di studiosi coevi, ma un autore, in quanto ha apportato un novum al pensiero scientifico e filosofico. La peculiarità della sua opera non è legata solo alla nozione di urdimbre, ovvero all’“ordito” di relazioni all’interno del quale l’essere umano vive sin dalla prima infanzia. Una certa originalità si riscontra anche nella sua riflessione sullo statuto epistemologico della psicoanalisi e della medicina psicosomatica, sul carattere dialogico proprio dell’uomo, che si rinviene già nella sua complessione psicosomatica, nonché su disturbi della psicoaffettività quali il pensiero operatorio e l’alessitimia.
Nunzio Bombaci, Per una medicina dialogica. Juan Rof Carballo, scienziato e filosofo, Orthotes Editrice, Napoli-Salerno 2015, 260 pp., 18 euro (collana: Studia Humaniora)
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André Gorz, Ecologia e libertà |
Ecologia e libertà
è un libro straordinariamente anticipatore. In esso la crisi della
natura non si pone come esterna all'economia, alla società, alla
politica; ne è semmai il volto estremo, il sintomo inaggirabile,
l'ingiunzione cui non ci si può sottrarre procrastinando. André Gorz è
tra i primi a chiederci di pensare la questione ambientale nella sua non-autosufficienza,
nella sua impossibilità a spiegarsi da sé: essa dischiude infatti una
crisi del produttivismo occidentale e del capitalismo industriale che
possiede un'origine storica e che richiede una soluzione politica.
Tale soluzione, peraltro, non fornisce alcuna garanzia sulla
desiderabilità o meno del suo esito: il testo torna a più riprese sul
rischio concreto di una deriva tecnofascista, cioè di una risposta
autoritaria alle sfide ecologiche. Il degrado degli equilibri biosferici
schiude infatti uno scenario fortemente polarizzato: alla tentazione
dispotica deve far fronte un progetto sociale complessivo capace di
coniugare la sostenibilità ambientale e l'autonomia individuale e
collettiva. Il nesso tra ecologia e libertà, dunque, non si dà in natura
– non sta nelle cose: bisogna produrlo, curarlo, difenderlo. In ultima
istanza, l'ecologia politica di André Gorz è immaginazione pratica
di un futuro non segnato dall'imperativo capitalistico della
massimizzazione del profitto ad ogni costo. Sta in questo la sua più
profonda attualità.
André Gorz, Ecologia e libertà, a cura di Emanuele Leonardi, Orthotes Editrice, Napoli-Salerno 2015, 94 pp., 14 euro (collana: Dialectica)
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Guido Boffi, Per altri atlanti |
Gli
atlanti geografici illustrano terre acque mondi, la superficie
terrestre tutt’intera, o ne selezionano parti. Ogni atlante disegna e
narra: ma da un punto di vista prescelto e mantenuto fisso. Un racconto
fatto di immagini, nomi, cifre, mappe, proporzioni, prospettive.
Elementi che fanno il mondo. Questo saggio di Guido Boffi
perlustra le vie di una narrazione “geoestetica” provando a scompaginare
il racconto principale collegato alla nascita della cartografia
moderna: la storia che organizza e giustifica giuridicamente la
conquista coloniale e l’espansione delle potenze europee. Tale nucleo
teorico è ricercato traversando diagonalmente lo spessore del concetto
di “migrazione”, qui ripreso per contribuire a una visione polifocale
sui mondi delle arti, delle poetiche, delle estetiche, sugli spostamenti
degli immaginari, sulla costruzione di sensibilità e memorie. Gli otto
capitoli di cui si compone il testo presentano analisi di opere
differenti per epoche, materiali, generi, stili: il Tempio malatestiano di Leon Battista Alberti; Mnemosyne. L’Atlante delle immagini di Aby Warburg; il poema Il levriero di Tiepolo di Derek Walcott; le Mappe di Alighiero Boetti; il saggio Il narratore
di Walter Benjamin. Warburg costituisce uno dei due fuochi attorno ai
quali si descrive una sorta di ellisse che trova nel multiforme pensiero
di Édouard Glissant l’altro fuoco fisso. Fuochi, fogli, tavole, mappe
di un atlante che abbiamo davanti.
Guido Boffi, Per altri atlanti, Orthotes Editrice, Napoli-Salerno 2014, 226 pp., 18 euro (collana: Ricercare)
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Guido Boffi, Migrazioni |
Questa
ricerca di Guido Boffi tenta anzitutto un’indagine archeologica sul
concetto di “migrazione”. Vi muove da una scena primaria: la chiamata di
Abramo in tre versetti del Genesi. La memoria ebraica vi si è
richiamata ripetutamente per fondare e articolare precisi rapporti di
potere ben rilevabili su piani di riflessione teologico- e
filosofico-storica. Ricomporre il problema rispetto al quale il concetto
di migrazione è stato inventato e il sapere locale che vi è emerso può
risultare utile per affrontare teoricamente gli odierni scenari di
trasmigrazioni, diaspore, fughe da paesi in guerra. Cioè per pensare i
soggetti politici che agiscono su tali teatri e sulle loro scene
nascoste nel mondo del comando capitalistico. Uno sguardo che affonda
sulla globalità del dominio neoliberale, digitale, postcoloniale. Sulle
negazioni della mobilità, della spazialità, della libera costituzione e
scelta di luoghi dove lavorare, abitare, entrare in cerchie di relazioni
e cooperazioni. Come pensarvi gesti di rottura e di ricomposizione
delle lotte? Quale estetica politica può radicarsi nella trama
sensoriale del vivente e insieme dare voce alla tensione interna tra
gesti di integrazione e di esclusione dalle comunità, alle prospettive
emancipatrici di trasformazione?
Guido Boffi, Migrazioni, Orthotes Editrice, Napoli-Salerno 2014, 324 pp., 20 euro (collana: Ricercare)
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György Lukács, Il giovane Marx |
Lukács
ripercorre in quest'opera i momenti della formazione di Marx negli anni
dal 1840 al 1844. Appoggiandosi ad una lettura puntuale degli scritti,
egli tratteggia il quadro di un pensatore originale, in polemica con gli
orientamenti filosofici e politici del proprio tempo, capace di
proporre una lettura più profonda del testo hegeliano. Seguendo la
lezione di Feuerbach, Marx rovescia i rapporti di predicazione della
filosofia politica di Hegel, criticandone non solo la concezione dello
Stato ma anche la dialettica speculativa. Ciò gli permette di ripensare
il concetto di alienazione in un senso storico-sociale, libero dalle
deformazioni idealistiche. Le opere filosofiche del giovane Marx
divengono pertanto «il necessario punto di partenza per lo sviluppo di
una nuova metodologia». L’incontro col giovane Marx ha indotto il
filosofo ungherese a fare i conti con «l’influenza dell’eredità
hegeliana non superata» di Storia e coscienza di classe, che,
riscoprendo le radici hegeliane di Marx, restituiva al marxismo la
categoria di totalità ma dissolveva anche la differenza tra Marx ed
Hegel. Pubblicato nel 1954, nel clima politico seguito alla morte di
Stalin, Il giovane Marx è un documento essenziale per capire il lavoro del filosofo nel suo difficile rapporto con lo Stato socialista.
György Lukács, Il giovane Marx, a cura di Piergiorgio Bianchi, Orthotes Editrice, Napoli-Salerno 2015, 102 pp., 14 euro (collana: Germanica)
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John Cage, Parole vuote. Scritti '73-'78 |
In quest'opera letteraria, d'arte visiva e musicale, Cage conduce il lettore in un affascinante e coraggioso viaggio tra i Diari
di Thoreau, letti ricorrendo a operazioni casuali generate con l'I
Ching, tra complessi "mesostici" ideati sul nome di James Joyce
attraverso il Finnegans Wake, raccontando di come nacque l'idea
del "pianoforte preparato", e di quale, secondo lui, sarebbe stato il
futuro della musica. Un libro da scoprire, da guardare (per la presenza
di innumerevoli disegni dello stesso Cage), da leggere e rileggere per
conquistare nuovi territori di senso, e per lasciarsi inondare da un
mare di parole vuote.
John Cage, Parole vuote. Scritti '73-'78, a cura di Fernando Vincenzi e Antonella Carosini, Orthotes Editrice, Napoli-Salerno 2015, 232 pp., 26 euro (collana: Ricercare)
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Altre pubblicazioni...
- Carmelo Vigna, Il frammento e l'Intero. Indagini sul senso dell'essere e sulla stabilità del sapere
- Sergio Benvenuto, La psicoanalisi e il reale. "La negazione" di Freud
- Günther Anders, Patologia della libertà. Saggio sulla non-identificazione
- Carmelo Colangelo, La ragione che veglia. Maurice Blanchot, la politica e la questione dei valori
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