Esiste, nelle pagine di un romanzo, un
ubriacone perso e senza redenzione apparente che beve e beve, meglio
se a spese altrui, indefessamente fino alla morte. La sua morale è
questa: beve, si corrode nell'alcool, per evitare che qualcuno beva
come lui. È un eroe, si alcolizza per evitare che qualcuno si
alcolizzi al suo posto, e il suo slancio di generosità, di puro
solitario e struggente altruismo, lo conduce alla fine dei giochi.
Uno potrebbe compiere il peccato più abominevole e oscuro dell'anima
con gagliardo amore di santità e passare tranquillamente per tutti
come bestia da patibolo. Si stringono le mani qui a tutti i
traditori, gli squartatori, gli aguzzini, che asciugano, con la loro
nobile prassi, la disgrazia universale.
Jacopo Narros
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