martedì 2 agosto 2011


Un salto in Barberia, uno in Arabia,
in Armenia, in Persia,
un viaggio dai Tartari, uno in Siria,
a Bisanzio, in Turchia
ed in Irlanda-Tali gesta ho ormai dimenticate.
E' passato molto tempo dai miei viaggi
in Russia, in Prussia, in Estonia,
in Lituania, in Livonia, al cordone litoraneo,
in Danimarca, in Svezia, nel Brabante,
quando attraversavo le Fiandre, la Francia, l'Inghilterra,
quando mi recavo in Scozia, in Aragonia e Castiglia,
quando vedevo Granada e il Regno di Navarra,
passando dal Portogallo alla Spagna
fino a Finisterra,
dalla Provenza a Marsiglia.
Invece, qui a Ratzes allo Sciliar
con il matrimonio mi sono imprigionato.
E mio malgrado la miseria aumenta.
In cima ad un monte
circondato da un fitto bosco
giorno dopo giorno non vedo altro che
alte montagne e valli profonde
rocce, cespugli, tronchi e cumuli di neve.
Una cosa m'infastidisce particolarmente:
dover sopportare gli schiamazzi dei miei bambini
che mi torturano le orecchie così provate.
I miei tormenti non finiranno più
e non poche arguzie mi occorrono,
da quando devo occuparmi del pane quotidiano.
Per giunta, mi vedo minacciato da tutte le parti
e nemmeno una boccuccia rossa per consolarmi.
I sudditi di un tempo, ormai mi hanno abbandonato.
Dovunque guardo non vedo altro che resti di antichi fasti.
Al posto della bella gente che una volta solevo frequentare
vedo ora soltanto vitelli, capre, caproni, buoi,
e brutta gente, grossolana e sporca...
Oswald von Wolkenstein
Castello di Hauenstein, 1425

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