Tq, liberisti involontari?
Di Giulio Mozzi
di Valeria Pinto
[Riprendo questo intervento di Valeria Pinto dalla discussione in corso, in calce alla pubblicazione dei "manifesti" di Tq, in Nazione indiana. Condivido nella sostanza le perplessità dell'autrice. Ho dato al testo un titolo di mia invenzione. gm].
Di Giulio Mozzi
di Valeria Pinto
[Riprendo questo intervento di Valeria Pinto dalla discussione in corso, in calce alla pubblicazione dei "manifesti" di Tq, in Nazione indiana. Condivido nella sostanza le perplessità dell'autrice. Ho dato al testo un titolo di mia invenzione. gm].
Capisco, almeno credo, la buona intenzione di rivendicare il ruolo dell’“intellettuale specifico”, dedito al proprio oggetto, contro l’“intellettuale universale mediatico”, che svolge il suo servizio alla modernizzazione delle forme di assoggettamento fornendo concetti rassicuranti sull’intera estensione dell’esperienza, e con ciò di fatto reclamando il diritto alla banalità di contro a “professionisti considerati arcaici, scansafatiche, ed elitistici” (vedi l’Appel des appels – un bel manifesto, che ha qualcosa da dire anche sugli ex militanti poi convertiti).
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http://vibrisse.wordpress.com/2011/07/30/tq-liberisti-involontari/
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