Gianamleto Feraboli e il gergo della malavita cremonese
In occasione dei tre giorni di
ANTROPOLOGOS, I dialetti e le lingue madri, Festival in Cremona, 1° Edizione
la Libreria Ponchielli pubblicherà sul suo blog voci da " Bacajàa l'amàaro", studio inedito sul gergo cremonese di Gianamleto Feraboli.
"Esiste nel Cremonese e in tutto il territorio della "Bassa", con le zone di confine di cinque provincie, un gergo chiamato "amàaro" basato essenzialmente sui dialetti cremonesi, una lingua speciale parlata da specifici gruppi sociali che non intendevano farsi comprendere da altri. Una sorta di arma di difesa ideale per gruppi corporativi: girovaghi, venditori ambulanti, artigiani, sensali di animali, accattoni e naturalmente, la malavita. Questo linguaggio nato in strada, in taverna o nel carcere, va inserito nella grande e molteplice schiera dei gerghi della malavita italiana."
la Libreria Ponchielli pubblicherà sul suo blog voci da " Bacajàa l'amàaro", studio inedito sul gergo cremonese di Gianamleto Feraboli.
"Esiste nel Cremonese e in tutto il territorio della "Bassa", con le zone di confine di cinque provincie, un gergo chiamato "amàaro" basato essenzialmente sui dialetti cremonesi, una lingua speciale parlata da specifici gruppi sociali che non intendevano farsi comprendere da altri. Una sorta di arma di difesa ideale per gruppi corporativi: girovaghi, venditori ambulanti, artigiani, sensali di animali, accattoni e naturalmente, la malavita. Questo linguaggio nato in strada, in taverna o nel carcere, va inserito nella grande e molteplice schiera dei gerghi della malavita italiana."
dalla prefazione di Gianamleto Feraboli
Venerdi 7 aprile pubblicazione delle prime voci.
"uditi" le prime vuus !
RispondiEliminaGpaolo