Barbara Caffi con Francesca Papetti sul ruolo di Villa Merli nella storia del fascismo a Cremona
Dopo oltre settant'anni, riappare il dossier relativo alle indagini condotte dalla Questura di Cremona sulla vicende di Villa Merli.
Non si tratta di una riapparizione casuale: l'etica di un uomo, o quella di più uomini, ha impedito la distruzione richiesta di questi documenti.
Non si tratta di una riapparizione casuale: l'etica di un uomo, o quella di più uomini, ha impedito la distruzione richiesta di questi documenti.
La storia di una città è la
storia dei suoi abitanti, insieme di azioni che procedono a ritmi in parte
nascosti, per reticolati di strade ed edifici ben visibili,
conosciuti.
La storia di una città, è
anche la storia, quindi, dei suoi edifici, dei palazzi, mura in qualche modo
fidate, inganno cedevole e insieme robusto. Dei palazzi, spesso, ci basta
conoscerne i contorni.
La città, come risultato di
una operazione tra esseri viventi, riflette le qualità di quegli stessi
esseri.
Gli spazi in cui questi
esseri si ritrovano, ne divengono veicoli, e in determinate quantità di tempo,
al palazzo si associa una sorte, un destino.
Villa Merli è stata, a partire dall'estate del '44, la sede dell’Ufficio Politico Investigativo della
Guardia nazionale repubblicana.
Nel Nord Italia, è stato,
drammaticamente, uno dei centri più attivi ed efficienti nella conduzione di
interrogatori, torture, verso tutti coloro che erano stati
considerati oppositori del regime mussoliniano.
Villa Merli oggi non esiste
più. L’edificio è stato distrutto, sostituito.
La memoria di un popolo può
essere tenace e durevole, e insieme l’esatto opposto, ordita e
affabulazione.
Un aiuto a capire e
delineare il ruolo di Villa Merli nella storia di Cremona, e del fascismo di
Cremona, è arrivato dal passato, nella forma di un faldone di centinaia e
centinaia di pagine, risultato delle indagini che la Questura di Cremona aveva
svolto intorno a quel luogo.
La giornalista Barbara
Caffi, del quotidiano “La Provincia”, ha visionato e studiato accuratamente
questi documenti ricevuti, selezionandone una parte e
commentandone gli estratti, in qualche modo, più significativi, all’interno del
proprio quotidiano.
Domenica 12 Febbraio, alle 16.00, Palazzo Cattaneo, Via Oscasali 3,
Francesca Papetti, storica, affiancherà Barbara Caffi, nel tracciare un percorso nuovo attraverso
questi documenti, in una riflessione obbligatoriamente collettiva su tutto ciò
che questa parte di storia conserva, e rappresenta.
Progetto grafico a cura di Roberta Boccacci
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