Un'Ora
Da un' idea di Giovanni Uggeri
Microconferenze, letture, autobiografie,
omaggi a, racconti, esperienze, ipotesi,
visioni
ORALITÀ, COMUNICAZIONE , CONDIVISIONE
Giovedì 1
Ottobre 2015 ore 18:30
Libreria Ponchielli, piazza S. Antonio Maria Zaccaria, 10, Cremona
(e se piove? E
se piove “è tempo di bagnarsi” come diceva Jack London)
Vincenzo Montuori, Irene
“Marginalia” da Teofilo
Folengo
Simone
Della Mura, Riccardo Rivaroli, Paolo Bonini
“Tutto
ciò che è pensato può essere dispensato” da Thomas Stearns Eliot
Stefano
Ghidetti, “Che cosa si può significare essere editori di questi
tempi?” di
Stefano Ghidetti
Rosa
Carotti, Antonio Bianchessi “Etty Hillesum, una donna felice”di Rosa Carotti, Antonio
Bianchessi
“MARGINALIA”
“Marginalia”
è un ciclo di letture che si apre in questa occasione e che intende
individuare ed esaminare alcune esperienze e alcune voci della
letteratura italiana, attraverso i secoli, a partire dal tardo
Quattrocento-inizio Cinquecento fino a tutto il Novecento, definite
“marginali”, perché non fanno parte della letteratura ufficiale
e riconosciuta.
Vincenzo
Montuori e Irene ci propongono la lettura di tre brevi brani qui
presentati in doppia veste (latino maccheronico e italiano) del
“Baldus”, poema eroicomico in 25 libri di esametri, che narra
le vicende di Baldo, figlio di Guidone e discendente di Rinaldo.
Il
testo
è
stato scritto dal chierico mantovano
Teofilo
Folengo in latino maccheronico: una lingua ibrida tra il latino e il
dialetto, caratterizzata da un suo lessico bizzarro e una corretta
sintassi latina, secondo una visione anticlassicistica e
anticonformistica della cultura rinascimentale.
“TUTTO
CIÒ CHE È PENSATO PUÒ ESSERE DISPENSATO”
Simone
Della Mura, Riccardo Rivaroli e Paolo Bonini presentano tre poesie
del poeta americano Thomas Stearns Eliot (1888-1965) in lingua
inglese e italiana, secondo la traduzione di Roberto Sanesi.
Eliot
è noto in primis
per il poemetto “Waste Land”/ “La terra desolata”. In questa
sede verranno letti tre brani meno noti del poeta, tratti da altri
suoi lavori. L'intento è di far abbandonare il pubblico all'ascolto
della musicalità sia del testo in lingua inglese, sia della
traduzione italiana di Roberto Sanesi che ce ne restituisce a pieno
l'esperienza.
CHE
COSA PUÒ SIGNIFICARE ESSERE EDITORI DI QUESTI TEMPI?
Stefano
Ghidetti (1993), laureando in poetica e retorica presso la facoltà
di filosofia dell'Università degli Studi di Milano, ci parlerà
dell'estetica dei volumetti della casa editrice di Milano Henry Beyle
fondata da Vincenzo Campo nel 2009.
Il
tipo di editoria ed i libri della casa editrice di Vincenzo Campo
possono essere descritti così: "il
minimo... una frase, un rigo appena, ma detto da Proust, Benjamin,
Caproni, Saba e tanti altri." arrivare alle radici della
letteratura, alle origini del libro, cercare una panoramica culturale
ampia: questo l'obiettivo della casa editrice Henry Beyle che dal
2009 stampa in numero limitato volumetti da collezione. Henry Beyle
ovvero "che cosa può significare essere editori di questi
tempi?"
“ETTY
HILLESUM, UNA DONNA FELICE”
Etty
Hillesum, una donna felice
Leggono
Rosa Carotti e Antonio Bianchessi
Rivisitazione
di Etty Hillesum:
Etty
Hillesum (1914 - 1943) fu
una ragazza ricca di interessi, caratterizzata da un'intelligenza
spiccata e una sensibilità fuori dal comune. Nel 1942,
lavorando come dattilografa presso una sezione del Consiglio Ebraico,
ebbe anche la possibilità di salvarsi, ma decise, forte delle sue
convinzioni umane e religiose, di condividere la sorte del suo
popolo. Lavorò in seguito nel
campo di transito di Westerbork come
assistente sociale.
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