giovedì 21 febbraio 2013
Il più grande segreto dell’editoria: gli otto romanzi che nessuno ha mai avuto il coraggio di scrive
1. C’è un uomo. Poi non c’è più. Tra una cosa e l’altra, seicentonovantanove pagine (con illustrazioni).
2. C’è un uomo. Continua a esserci. Poi non si sa: il finale è aperto (ottocentotrenta pagine).
3. Ci sono un uomo e una donna. Non hanno niente a che vedere l’uno con l’altra. Non si conoscono nemmeno. Settecen- toquarantuno pagine dopo, è ancora così. Poi, all’improvviso (p. 742): mentre lui è dal barbiere a farsi aggiustare i richiamati (perché ha una certa età, ed è futilmente interessato al suo aspetto) lei muore calpestata nel sonno da una vacca sacra a Jawalpur (sua città natale).
4. C’è un uomo, ma la cosa è totalmente priva d’interesse: il romanzo parla d’altro per cinquecentosei pagine (primo tomo). C’è una donna che conosce bene, molto bene quell’uomo: e lo trova decisamente non interessante (secondo tomo, quattrocentoventi pagine, in prima persona: l’uomo non è nemmeno mai nominato, tanto è poco interessante).
5. Ci sono 345 donne e 344 uomini. Il romanzo racconta, in poco meno di novecento pagine, come fu che l’unico uomo rimasto scapolo ebbe come amanti 181 delle 345 donne. La narrazione è in prima persona: parla il criceto della donna n. 261 (che è telèpate, e riceve informazioni da moltissimi altri criceti).
6. Romanzo brevissimo: lui muore a pagina 3, e lì finisce il romanzo. Nelle pagine precedenti si spiega come e perché egli amasse molto il baccalà mantecato (alla veneziana, per intendersi), mentre lei lo trovava disgustoso.
7. C’è una donna, ma nessuno lo sa. Un funzionario ministeriale viene incaricato di risolvere il caso. Alla fine (quattrocentosessanta pagine) si scopre che la donna effettivamente c’è, ma il funzionario ministeriale (che è albino) non esiste.
8. Una coppia si ama teneramente e profondamente. Il 3 aprile 1976, dopo dieci anni di felicità, lui scopre che lei non è lei e lei scopre che lui non è lui. Vivono alri dieci anni da perfetti estranei, pur continuando a convivere per salvare le apparenze. Il 12 maggio del 1986 lei scopre che il suo attuale amante è in realtà il suo vero marito; lo stesso giorno il falso marito si suicida ingurgitando tre confezioni di fazzoletti Tempo (senza aprirle). Ma anche il suicidio è una finzione… Il romanzo termina (dopo millesettecen- tosettantanove pagine) lasciando in sospeso il lettore, e promettendo un séguito.
di giulio mozzi
da: http://vibrisse.wordpress.com/2013/02/20/il-piu-grande-segreto-delleditoria-gli-otto-romanzi-che-nessuno-ha-mai-avuto-il-coraggio-di-scrivere/#more-16963:
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