Amiamo i libri perché sono condensazioni di mondi, riflessi plurimi di questo mondo che tutti a nostro modo percorriamo. I libri non sono “oggetti”, si frappongono tra il piano delle cose, che abitano nella concretezza ruvida della carta, e il piano delle idee; sono un ponte materiale che proietta nell'immateriale sfera del pensiero. In realtà, su basi iconologiche arcane, possiamo dire che le cose stesse che popolano il mondo possono essere fatte oggetti di lettura; ogni visione del mondo si articola su una interpretazione, su un'ermeneutica della concretezza. Così anche il libro in quanto oggetto si offre alla nostra ricezione di oggetti concreti come tassello del labirintico piano delle cose. La fredda e infinita Biblioteca di Babele è una forma pura che riproduce il mondo uscendo al contempo da esso, non c'è vero spazio per il divenire, e questa è la sua bellezza di sogno impossibile. Ogni biblioteca umana, al contrario, ogni libreria, è segnata dal profumo dello scorrere del tempo, e d'obbligo dovrebbe ospitare, citando Perec, "fotografie in cornici di ottone dorato, piccole incisioni, disegni a penna, fiori secchi in calici, contenitori piroforici corredati o meno di fiammiferi chimici (pericolosi), soldatini di piombo, una fotografia di Ernest Renan ritratto nel suo studio al Collège de France, cartoline, occhi di bambola, scatole, bustine di sale, pepe, senape della compagnia di navigazione aerea Lufthansa, pesalettere, gancetti, biglie, nettapipe, modellini di automobili d'epoca, sassi e pietruzze multicolori, ex voto, molle", lapilli di vita quotidiana, che i libri accompagnano sempre. Oggetto-molla che spinge nell'astratto, il libro è anche insidia, trappola: e una libreria una giungla senza fine, un viaggio senza ritorno assicurato. Si può penetrare nei meandri di una libreria ed uscirne del tutto cambiati, con altro nome o inetti al pensiero.
Jacopo Narros
Il libro è un'insidia, una trappola..
RispondiEliminama senza non si può vivere.
Bello il tuo post!