Marco
Carrera è il colibrì. La sua è una vita di continue sospensioni ma
anche di coincidenze fatali, di perdite atroci e amori assoluti. Non
precipita mai fino in fondo: il suo è un movimento incessante per
rimanere fermo, saldo, e quando questo non è possibile, per trovare il
punto d'arresto della caduta - perché sopravvivere non significhi vivere
di meno. Intorno a lui, Veronesi costruisce un mondo intero, in un
tempo liquido che si estende dai primi anni settanta fino a un cupo
futuro prossimo, quando all'improvviso splenderà il frutto della
resilienza di Marco Carrera: è una bambina, si chiama Miraijin, e sarà
l'uomo nuovo.
vi preghiamo di crederci: queste righe non le abbiamo scritte noi.
e se pensate che siano possibile descrizione (non descrizione) di qualsiasi altro libro, la pensate come noi
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