venerdì 12 aprile 2019
cavalcare, cavalcare, cavalcare
Cavalcare, cavalcare, cavalcare, attraverso il giorno, attraverso la notte, attraverso il giorno.
Cavalcare, cavalcare, cavalcare.
Non si vedono più monti, a malapena un albero. Nulla che osi levarsi. Capanne sconosciute si accasciano assetate accanto a fonti paludose. Non una torre. E sempre lo stesso scenario. Si hanno due occhi di troppo. Solo la notte si crede talvolta di conoscere la via. Forse di notte ripercorriamo a ritroso quello stesso tratto conquistato con pena sotto un sole straniero? Può essere. Il sole è opprimente, come da noi al colmo dell'estate. Ma in estate partimmo. Gli abiti delle donne splendettero a lungo sul verde. E cavalchiamo ormai da gran tempo. Deve dunque essere autunno. Almeno là dove donne tristi sanno di noi.
da "Il canto d'amore e morte dell'alfiere Christoph Rilke",
Rainer Maria Rilke
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