Cos’è questo
allestimento
i.
È un inventario consapevole
di oggetti lasciati inconsapevolmente fra le pagine dei libri restituiti dal
prestito alla Biblioteca dell’unione dei Comuni di Piadena Drizzona negli anni
fra il 2012 e il 2018
ii. È un gioco, quindi una cosa molto seria, gratuita
iii. È un tentativo di rispondere ad alcune domande: come mai le persone
dimenticano oggetti nei libri? Quali tipi-di-oggetti dimenticano? Che cosa hanno
rappresentato per loro, cosa ci raccontano di loro? E ora, come reagiranno,
rivedendoli? E la privacy? E poi: come potremmo presentarli perché diventino un
allestimento fruibile, sfogliabile?
iv. Come costruire categorie per classificare gli oggetti? (vedi la pagina
successiva e la pagina conclusiva) alcune ipotesi: in base ai supporti (carta,
plastica, legno, metallo); in base all’uso (“sono tutti segnalibri”; ma in
origine il loro utilizzo era altro, come accade per gli scontrini, o per i
biglietti d’ingresso); per argomenti (viaggi, disegni, poesie); per contenuti
(lettere d’amore, lettere d’addio, lettere a santa lucia, biglietti di auguri)
v. Come ordinare le categorie (cat-egories, direbbe Edward Gorey)? In ordine
di apparizione degli oggetti, ad esempio
vi. Come descrivere gli oggetti-nelle-categorie (le introduzioni che preludono
agli oggetti):
a.
Spunti, idee, stimoli che gli oggetti hanno evocato nel
curatore
b.
Sotto-categorie (ad esempio l’ultima categoria, “giochi”,
comprende due sotto-categorie assai distinte fra loro, seppure con
similitudini)
c.
Inventario
vii. Ordine di presentazione degli oggetti: la prevalenza dello spazio. Il più
delle volte gli oggetti compaiono in ordine allo spazio definito dal formato
A4; quindi non sempre, anzi quasi mai, vi è corrispondenza fra l’inventario
introduttivo e la disposizione degli oggetti. In alcuni casi gli oggetti sono
disposti con attenzione cromatica, o a contenuti affini o poco assimilabili fra
loro (ad esempio il cartoncino “rolls royce media” è affiancato
provocatoriamente ad una pagina pubblicitaria per “gambe più belle”; li avrà
lasciati la stessa persona? Improbabile, non impossibile; intrigante)
viii.
Congetture. L’allestimento si
compone di 99 pagine. A cui è stata aggiunta una non-categoria (la 18; numero
caro a Perec, cui questo allestimento è dedicato, poiché la somma fra i due
numeri dà “9”) per ipotesi, commenti, che possono essere lasciati, stavolta
consapevolmente, da visitatrici e visitatori
ix. È realizzato a partire da un’idea di Mauro Ferrari, che ne è il curatore.
Grazie alla complicità di Bea Dondi (che nei primi raccolti ha segnato i libri
in cui gli oggetti sono stati ritrovati, e che ha diligentemente restituito
carte d’identità e tesserini vari), mentre il “meta-libro” (il libro di legno
che contiene questi fogli e gli oggetti dimenticati nei libri) è stato ideato e
costruito da Leonida Bertozzi e Vanni Braga; Luca Chino Ferrari, esperto di
Perec, cui l’allestimento è dedicato, è autore della “terza di copertina”.
Nessun commento:
Posta un commento