lunedì 10 settembre 2018


Cos’è questo allestimento

i.        È un inventario consapevole di oggetti lasciati inconsapevolmente fra le pagine dei libri restituiti dal prestito alla Biblioteca dell’unione dei Comuni di Piadena Drizzona negli anni fra il 2012 e il 2018

ii.     È un gioco, quindi una cosa molto seria, gratuita

iii.   È un tentativo di rispondere ad alcune domande: come mai le persone dimenticano oggetti nei libri? Quali tipi-di-oggetti dimenticano? Che cosa hanno rappresentato per loro, cosa ci raccontano di loro? E ora, come reagiranno, rivedendoli? E la privacy? E poi: come potremmo presentarli perché diventino un allestimento fruibile, sfogliabile?

iv.   Come costruire categorie per classificare gli oggetti? (vedi la pagina successiva e la pagina conclusiva) alcune ipotesi: in base ai supporti (carta, plastica, legno, metallo); in base all’uso (“sono tutti segnalibri”; ma in origine il loro utilizzo era altro, come accade per gli scontrini, o per i biglietti d’ingresso); per argomenti (viaggi, disegni, poesie); per contenuti (lettere d’amore, lettere d’addio, lettere a santa lucia, biglietti di auguri)

v.      Come ordinare le categorie (cat-egories, direbbe Edward Gorey)? In ordine di apparizione degli oggetti, ad esempio

vi.   Come descrivere gli oggetti-nelle-categorie (le introduzioni che preludono agli oggetti):
a.     Spunti, idee, stimoli che gli oggetti hanno evocato nel curatore
b.     Sotto-categorie (ad esempio l’ultima categoria, “giochi”, comprende due sotto-categorie assai distinte fra loro, seppure con similitudini)
c.      Inventario

vii. Ordine di presentazione degli oggetti: la prevalenza dello spazio. Il più delle volte gli oggetti compaiono in ordine allo spazio definito dal formato A4; quindi non sempre, anzi quasi mai, vi è corrispondenza fra l’inventario introduttivo e la disposizione degli oggetti. In alcuni casi gli oggetti sono disposti con attenzione cromatica, o a contenuti affini o poco assimilabili fra loro (ad esempio il cartoncino “rolls royce media” è affiancato provocatoriamente ad una pagina pubblicitaria per “gambe più belle”; li avrà lasciati la stessa persona? Improbabile, non impossibile; intrigante)

viii.                     Congetture. L’allestimento si compone di 99 pagine. A cui è stata aggiunta una non-categoria (la 18; numero caro a Perec, cui questo allestimento è dedicato, poiché la somma fra i due numeri dà “9”) per ipotesi, commenti, che possono essere lasciati, stavolta consapevolmente, da visitatrici e visitatori

ix.   È realizzato a partire da un’idea di Mauro Ferrari, che ne è il curatore. Grazie alla complicità di Bea Dondi (che nei primi raccolti ha segnato i libri in cui gli oggetti sono stati ritrovati, e che ha diligentemente restituito carte d’identità e tesserini vari), mentre il “meta-libro” (il libro di legno che contiene questi fogli e gli oggetti dimenticati nei libri) è stato ideato e costruito da Leonida Bertozzi e Vanni Braga; Luca Chino Ferrari, esperto di Perec, cui l’allestimento è dedicato, è autore della “terza di copertina”.




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