sabato 19 ottobre 2013

Il Casuario, tra caso e destino


Claudicante dal sinistro pede
mi porto dietro i miei quatrossi
dentro ai rivi per i trivi e dietro ai fossi

vado per la ruggine di strade
per contrade, per sciarade
incontro varie fantasie d'uomini

i miei condomini sono i miei mali
i miei squali, i miei sodali, senza i quali
fors'anch'io batterei l'ali

non fumante, pel polmone traballante,
traballo dentro al male letterario
la mia effige filologica bastante
è il casuario, strano e bello
(si dice, poverello)

uccello, incapace di volare.



Jacopo Narros

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