A casa quei libri erano allineati negli armadi coi vetri verdi nello studio di papà e Torless sapeva che esso non veniva mai aperto, tranne che per mostrarlo a un visitatore. Era come il sacrario d'una divinità, alla quale non ci si avvicina volentieri e che si venera soltanto perchè si è lieti di non doversi più curare di certe cose grazie alla sua esistenza.
Robert Musil, I turbamenti del giovane Torless
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