sabato 28 aprile 2012

IL GATTO LA VOLPE E UN PALLIDO GIGLIO


Non darmi in questa notte solo i dubbi
Della tormenta che ogni cosa spoglia
Se vuoi lasciarmi ultimo non lasciarmi
Dopo che abbia assaggiato già il livore
Di dolori meschini ma con le armi
Dei primi vieni da’ il colpo peggiore

Gabriele Frasca, (Da Shakespeare), Rame 



Il tempo è uscito di carreggiata.
Oh me disgraziato, 
che sono nato per rimetterlo 
sulla vecchia strada 

William Shakespeare, Amleto, (I,V) 





Ti
vidi
Nerval
che
distribuivi
speranze
al
mondo

Mi spiace,
ma nulla è
cambiato

Mi spiace,
l'uomo men che
meno

Il cielo piange
ormai da giorni
ma che Amleto si sposi,
la letteratura russa
è anche questo.

Domani è un altro giorno

gonfi di cibo ma men ricchi
d'animo vago Wagner Bellini
e un Casta Diva sperato

Ma esser accompagnato da
un fedele amico
e una fida sorella

Ecco che un basso canta



una nota aria de' I Masnadieri


Addormentato al peso de' i giorni
il tempo passato infranto

Son io un vecchio cane ch'abbaia a la Byron
Lohengrin mi celebra il funerale da vivo
celebro spiriti evocandoli, Arimane mi fa il
verso,

È giunto il momento e fra affaccendati
plusvalori sogno
arazzi colorati a la Warhol
denotati d'un pacchiano puntinismo

E ripenso ai nostri
discorsi,

ma non riesco a
ripigliar sonno
veggio sento
qualcuno che si muove
sotto di me
è quello spiritello
d'un cane
sbuffa contro le porte
abbaia a la Byron

Mancano 10 minuti,
m'avvio,
abbaia di nuovo,

Presago latrar
ma se Amleto
si sposa
questo soffoca
ogni speranza
se la letteratura
russa è diventata ottimista,




Io sono un
criminale,

Addio anni,
gioie,

Vita a
delinquere
   


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