mercoledì 19 gennaio 2011

Libri da guardare

In mostra volumi d'arte di carta, stoffa, tela e «trasformabili». Autori gli studenti delle Accademie di Bologna e Barcellona

Un libro è vivo, non contiene solo caratteri stampati che si susseguono di pagina in pagina, ma parole, idee, storie, che prendono corpo nella mente del lettore e che a sua volta circoleranno tra altri individui. Un libro non è solo un oggetto, è molto di più e l’arte può aiutare a fare questo salto, a trasformarlo in messaggio, come avviene nella mostra «Non si lascia leggere», che le professoresse Manuela Candini e Eva Figueras Ferrer hanno allestito con l’aiuto rispettivamente degli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Bologna e della Facoltà di Belle Arti di Barcellona. L’esposizione tutta non poteva che ruotare attorno allo strumento principe della conoscenza come recita il titolo, preso in prestito dal racconto di Edgar Allan Poe L’uomo della folla e così, per far parlare gli altri linguaggi di «libri che non si lasciano leggere», le due docenti hanno deciso di liberare la creatività dei ragazzi che frequentano i loro corsi di tecniche dell’incisione, il corso che teneva proprio Giorgio Morandi.

A partire da mercoledì 26 gennaio (inaugurazione alle 17) ottanta libri d’artista troveranno posto nelle sale della Biblioteca Universitaria di via Zamboni 35, in quell’atmosfera così suggestiva dove il giovane professore di Ermanno Olmi in Centochiodi i libri invece li rovinava per sempre, in un violento attacco ai simboli del potere della religione. «Io e la professoressa Figueras abbiamo lavorato per tre anni a quest’idea, con gli scambi Erasmus degli studenti ci siamo accorte di questa passione in comune per l’incisione — spiega Candini — poi ci ha unito la ricerca di un laboratorio che realizzasse libri d’artista, opere d’arte che avessero più o meno forma di libro con copertina e pagine, ma che si trasformassero in altro. Volevamo uno studio collettivo, muovere energie artistiche con spazi diversi in più materiali e così si è deciso di incominciare a far lavorare insieme i nostri allievi». La mostra, che partecipa ad Arte Fiera Off, si allungherà fino al 5 febbraio, poi si sposterà alla Biblioteca De Catalunya di Barcellona dall’11 al 27 aprile, proprio intorno a un altro felice momento per la passione libraria, il 23 aprile, giorno di San Jordi, durante il quale i ragazzi regalano rose alle loro amate e ricevono in cambio un libro. «Non si lascia leggere» è anche corredata di un catalogo bilingue con interventi delle due professoresse, della direttrice della Biblioteca Universitaria, del decano della facoltà di Belle Arti barcellonese e del direttore della Biblioteca De Catalunya. «Figura, colore e forma sono state le priorità da tenere a mente durante la realizzazione di questi volumi, ecco perché abbiamo dato quel nome alla mostra — aggiunge ancora la docente — nella maggior parte dei casi si vede il risultato di tecniche grafiche tradizionali come l’acquaforte alla Durer, alla Morandi o le acquetinte, mentre altri volumi sono stati compiuti con tecniche calcografiche sperimentali, quindi più contemporanee, senza ovviamente tralasciare il fatto che sono tutte opere stampate con il torchio». Dei sessanta studenti coinvolti all’inizio del progetto, solo trenta hanno portato lavori che hanno convinto le loro docenti, che puntualmente si scambiavano pareri e tecniche incisorie. «Ci sono fogli piegati a forma di libro, libri di stoffa stampata costruiti con una tela sottile di canapa, altri ancora realizzati con tecniche di monotipia, molti con carte tradizionali più legate all’arte povera». Una libreria non da leggere, ma da ammirare.

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