nell'ultimo locale dell'Ezeiza, subito prima di imbarcarmi (gate 12, e di corsa),
in questa mia passeggiata in America e ritorno, ho ingurgitato un bel tazzone di mate
bollente: (tutto in onore del caffeinomane (e mateinomane, pare) Dino Campana):
ma
ti rimembri, te, come a me ti tremava la mia voce, nel museino di Marradi, quando
mi leggevo, là esposti, con te, vagabondando tra cornici e bacheche, quella sfilza
di manicomiali certificati manicomiali?
lo fanno bene, il mate, nelle case: invece,
nei pubblici esercizi, è un'altra cosa, più sciapa e blanda:
ma l'ho fatto lo stesso,
io, come un brindisi, per lui: (e l'ho fatto per te, canonichessa mia grassa):
Edoardo Sanguineti, Cose, 30
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