mercoledì 24 gennaio 2024

Physis, Diana Zgircu

 P H Y S I S
Dalla Nomisme degli antichi Greci, al Denarius degli antichi romani, fino all'euro che si impone indistintamente su popoli così distanti, il denaro e la guerra sono da sempre indissolubilmente legati e si alimentano a vicenda, per accrescersi e mantenersi. Le battaglie si combatto quando l’economia è frustrata, quando il flusso della ricchezza sta prendendo un corso diverso da quello pianificato nelle grandi sale conferenze di Wall Street.
Chi ha il denaro possiede anche le armi e, con questi due soli anelli, riesce a gettare in catene chiunque voglia svincolarsi dal suo controllo. Un ospedale che esplode, una madre che calpesta una mina mentre torna a casa per cena, un dottore esausto che riesce solo a contare i corpi ammassati attorno a lui. Questo è il volto brutale dell’assurdo, che la civiltà occidentale si ostina a velare con una patina di razionalità calcolante, fatta di statistiche e false previsioni. Siamo immerse nell'era delle guerre economiche, in cui la carenza di denaro uccide quanto spade e fucili, e invece di risalire ci lasciamo affogare.
Per far parte dell'influenza più esclusiva rincorriamo il mito del benessere, ignorando i mattoni insanguinati su cui lo stiamo costruendo. Avviene qui la metamorfosi: siamo tutti soldati. Armati di valigetta e cravatta firmata marciamo di corsa e senza sosta verso quella ricchezza che ci era stata promessa, senza mai fermarsi a comprendere che sarà l’annullamento della libertà, nostra e altrui, il prezzo da pagare per raggiungere questa chimera. Sostenitori e complici silenziosi delle guerre nel mondo, ogni giorno combattiamo a testa alta per il Re denaro, che nel frattempo si glorifica nel renderci i suoi perfetti sudditi-automi.

Esposizione di collage di Diana Zgircu

"Smettila di inseguire la monetina fra le mine, vai a zig Zag!"
- Linda G.
 

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