sabato 30 marzo 2013

Sotto i diciotto, film ed incontri dedicati a studenti fra i 13 e i 18 anni corso di formazione… informale

STUDIOLO DI VIA BELTRAMI
 
VIA  BELTRAMI, 26  26100 CREMONA

 
CREMONA,

 
Lunedì 8/04 ore 17:00 

Film “Little Miss Sunshine” 
di J. Dayton e V. Faris USA 2006
Presenta Carmine Caletti 
 
Venerdì 12/4 ore 17:00 

Incontro con Agostino Allegri: 
“La storia dell’arte  libera la testa” 
Le ragioni di una scelta 
 
Mercoledì 17/4 ore 16:30 
Film “La classe”  di L. Cantet Fr 2008  
Palma d’Oro al Festival di Cannes 
Segue dibattito condotto dal 
Professor Don Marco d’Agostino,  
docente di lettere classiche 
al liceo Vida di Cremona e scrittore.
 
Lunedì 22/4 ore 17:00 
Film “Terra Madre”
di E. Olmi Ita 2008 
Luca Grasselli, agro-filosofo, 
approfondirà i temi presentati nel film. 
Merenda con prodotti biologici  gentilmente offerti dal relatore
 
Lunedì 29/4 ore 17:00 
Film “Stella”
di S. Verheyde Fr 2008
Clara Manganati, docente di storia e  
filosofia presso il liceo scientifico Aselli  
e scrittrice, commenterà il film 
e leggerà  alcuni brani tratti 
dalla  sua raccolta  di racconti ‘Forse l’aula’.
 
Aperitivo di fine rassegna.  

La scuola, il disagio, l’integrazione, i rapporti  con i docenti e gli adulti in generale, sono i 
temi affrontati nei film che proponiamo.  I protagonisti, sempre molto giovani, vivono  situazioni che appartengono anche alla nostra  esperienza: si fanno domande, tentano di  superare le prove che ‘l’età acerba’ presenta  come conto da pagare per diventare adulti. Negli incontri si parlerà di scuola, di lavoro, di  nuovi percorsi formativi, di arte, di salvaguardia 
del territorio e della biodiversità. I relatori  saranno giovani amici, ma collaboreranno al  dibattito anche alcuni docenti nostri quotidiani  interlocutori, perché della loro esperienza non 
possiamo non tener conto. Ringraziamo lo Studiolo di via Beltrami per la 
collaborazione e l’ospitalità.
Le studentesse di Oltrelospecchio cr

GIANAMLETO FERABOLI la numero 5.

Me scaapa l'oc e guaardi
' ma suunti cunsaat,
cun chel capel schisaat
in so la ghigna...
Le legeere le fa cusè,
quaant le camina coontra veent...


Mi scappa l'occhio e guardo/ come sono ridotto,/ con quel cappello/ schiacciato sulla faccia.../I "selvaggi " fanno a questo modo,/ quando camminano contro vento...

                                                 da " Quaant te riivet in foont..." Libreria Ponchielli 2002
poesie in dialetto cremonese
 

venerdì 29 marzo 2013

A LEANDRO ELLENI (PRESIDENTE ALI)

"sempre più spesso penso
  se non sia meglio porre 
il punto d'una palla alla mia fine!"


Disse La Libreria Indipendente




LA MORTE DI DES ESSEINTES

























E se morisse per il troppo alchool rigurgitato, a causa dell'organo. E se morisse divorato dalle allucinazioni. E se morisse con la testa da una parte e un candido giglio dall'altra sotto il vellutato suono d'una nenia persiana. E se morisse dinnanzi a un quadro di Moreau. E se morisse invaso il corpo da radici invasive di demoniaco rizoma. E se morisse laccato d'oro e ricoperto d'un quadro giapponese, smaltato di diamanti più raffinati e sopraffini. E se morisse nell'illusione delle aspettative d'un amore circense. E se morisse di tra le mani d'una ventriloqua brunetta.

E se se se se se se se... cosa!
È già morto, e nessuno se n'è accorto!

Là nel suo orto, laccato delle più verdeggianti acerbe zucche, Strabo in una mano, le prime 3 pagine del suo elogio nell'altra,

È proprio vero ch'è più difficile vivere che morire..

Eccolo lì 'l cranio rigurgita la polpa unica zucca matura la sua, sopraffino 'l suo amor per l'arte!

Divino, il gusto per le rovine..

E poi, rigirato nell'orto... non è nemmeno stato divorato, giunchiglio di fanciulla da un cerbero feroce, nemmen per l'abuso del piacere, nemmen per il troppo bere, per il troppo tè,

Ma allora perchè?

Perchè l'Estetica è da tempo sopita, come lo si può, un tipo così, tener in vita!


GOFFRI GOFFRI...


GRAZIE E ANCORA GRAZIE ANCORA NON TE LO SI PUò DIRE IN UN SOL GIORNO ISTANTE MESE O IN UN'ORA

venerdì 22 marzo 2013

A GOFFREDO FOFI



Nel sogno che non sai
 Che ti sognare
Tutto è passato
Senza incominciare

Carmelo Bene,L mal de’ fiori
 


LA LETTERATURA


" A me interessa come questa belva viva nella giungla e non allo zoo. "

Morton Feldman in "Pensieri verticali" edizioni Adelphi      

nuova onda

prosegue la riflessione della libraia sulla nuova,curiosa onda che si va delineando .
Ricordate il successo di " Limonov " di Carrere ? Carrere aveva scritto molti altri libri ma è con " Limonov " che fa centro.
I lettori non hanno cercato  Carrere ma Limonov.
Altro libro straordinariamente venduto " Le mie invenzioni " di Nikola Tesla, sottotitolo Autobiografia di un genio.
Ci risiamo, qualcuno ( il lettore,l'immaginario collettivo ) sta cercando qualcosa (la storia di un uomo,di un pensiero,di una originale  interpretazione del mondo).


qualcuno si sta annoiando dell'interpretazione monocorde e totalitaria della letteratura e del mondo

Folgorati!

 Come in viaggi brevi altrettanta ora da partenza ad arrivo che fra aeroporti e città, con modulo consimile duraturo leggere ormai una pagina per voltarla senza detestabili baci. Vinta coesione, dilettevole il verso ove alcun insigne apparato in caratterini trapunti di corsivi e algebre, cfr., pp., sgg., op. cit., passim, delibando già prima che ricercarne l’organico richiamo nel testo. Oh finezze per un buongustaio d’età. Contro la scrittura, un dì sottoposta a semplici aut aut, accorte semantiche da infornare nel calcolatore, ivi poi sufficiente un tocco sopra il pulsate per ottenerne gran messe, la medesima che madame Curie con innumerevoli lavaggi, di residuo in residuo, entro tal uggiosa cantina. Sia quelle alternative, quanto l’operosità nuova, impari ultimo proprio donde protendere ancor poco la mano. 

Antonio Pizzuto, Pagelle

mercoledì 20 marzo 2013

Philip Roth

Philip Roth 

" ...quando sei giovane , energico, intelligente, devi ovviamente negare in te stesso ciò che vi scorgi di appartenente alla tribù.Ti ribelli al tribale e cerchi l'individuale, la tua voce da alzare contro la voce stereotipata della tribù o contro lo stereotipo che la tribù ha di se stessa. "
da " I fatti "  di Philip Roth

UN'ONDA NUOVA


Curiosa accoppiata.
Di Adam Gopnik ,in Guanda,esce " Il sogno di una vita  Lincoln e Darwin ".
Contemporaneamente,in Sironi,viene pubblicato ,di Chiara Ceci, " Emma Wedgwood Darwin ritratto di una vita ,evoluzione di un'epoca".
  La parola che torna è " vita " e il tentativo è quello   di comprendere se una biografia può spiegarci una forte interpretazione del tempo, del proprio tempo.

venerdì 15 marzo 2013

TRIBUNALE DI MILANO



Roberto Bolaño - 2666






Non diciamo che è un bel libro, non è "bello"... è...e basta. è un libro di Benno von Arcimboldi: "Lo stile era strano, la scrittura era chiara e a volte persino trasparente ma il modo in cui si susseguivano le storie non portava da nessuna parte: restavano solo i bambini, i loro genitori, gli animali, alcuni vicini e alla fine, in realtà, l'unica cosa che restava era la natura, una natura che a poco a poco si disfaceva in un pentolone bollente fino a sparire del tutto" (p. 957) Passando nel malvagio, nel marcio, nel dolore gratuito, è un sorriso senza fine.

mercoledì 13 marzo 2013

A MASSIMO TURCHETTA


ULTIMATUM  ALL'EDITORE 


 

UFFA ! " libri come " UFFA !

 A ROMA  " LIBRI COME"
... sentite un po' che sequenza di  noiosissime banalità  " Libri come.Festa del libro e della letteratura "curata da Marino Sinibaldi  si interroga sulfuturodellEuropa:lapoliticael'economia,laculturaelasocietà
ecc. ecc. ecc. ecc. ecc. ecc. ecc.
.....segue genialata : " Ci saranno inoltre due ' maratone' ( due maratone ?!) sul tema....
domenica prossima toccherà a Salman Rushdie in dialogo con un ospite misterioso ( un ospite misterioso ?!)

dalle ultime scurrili file dell'Aula Magna della Libreria si è alzato il grido " Ma va a cag... " .




martedì 12 marzo 2013

LUCIANA VIARENGO

Di lei abbiamo solo questa vecchia recensione su "Roma senza Papa ".
Chi è,dove sta lavorando,dove possiamo leggere le sue cose ?

giovedì 7 marzo 2013

ROMA SENZA PAPA (chi è Luciana Viarengo ?)

"  Quando la nostra comitiva rimise piede in città, questa ci parve, o parve a me, diversa. L' assenza del grande Romano ( non Giovanni o Pio o Benedetto, ma Lui, impersonalmente e sovranamente), quella assenza, stata dianzi un'idea,diveniva una misurabile lacuna, aperta nelle cose, più che fra gli uomini. E le cose la subivano  disfacendosi. La tinta gialla dei "casamenti ", là dietro la chiesa di Costantini, aveva preso uno squallore noto, e senza compenso. Sotto l'asfalto screpolato o disciolto, per le strade, rispuntavano sconnesse le piccole selci consunte.Polvere nelle vetrine e sui davanzali, negli sporti delle facciate, polvere e stanchezza di tanti anni addensati e inutili. La città cessava di essere antica, era vecchia, per la prima volta. "


                                                                    
   Guido Morselli
   edizioni  Adelphi
   1974










da " Il celibato   ..... a  ingegnere Siemens " 


Tra le profezie più conosciute, particolarmente curiosa è la ‘Profezia dei papi’, datata intorno al 1100 e attribuita al monaco e primate irlandese Malachia. Apocrifa per molti, e pubblicata per la prima volta alla fine del 1500 nel libro Lignum Vitae del monaco benedettino Arnold Wion, prevede con apparente veridicità – ma si sa, l’interpretazione a posteriori permette di ritrovare nel nebuloso linguaggio del vaticinio ogni possibile riscontro – una lista di 111 papi che si sarebbero avvicendati al soglio pontificio, ciascuno dei quali identificato non da un nome ma da un motto in latino.
Esaurita la lunga teoria di pontefici, Dio avrebbe giudicato il suo popolo e la città dei sette colli sarebbe stata distrutta.
Per buona pace dei leghisti e degli anticlericali, va sottolineato che secondo tale profezia l’attuale regnante Benedetto XVI parrebbe essere il penultimo, vaticinato con il motto ‘de gloria olivae’ (i benedettini – quando si dice il caso! – sono chiamati anche olivetani, a meno che Malachia non intendesse ‘dopo la gloria dell’ulivo’, alludendo alla concomitante decadenza dell’omonimo schieramento di centrosinistra). Dopo Benedetto, un ‘Petrus romanus’ e poi il gran botto finale, di quale portata non ci è dato sapere. Un futuro possibile. Anzi, per taluni addirittura auspicabile dopo il gran polverone dello scorso gennaio (1).
Tuttavia, agli scettici che non confidano nella veridicità delle profezie, ma soprattutto a coloro i quali sentono infiacchirsi, giorno dopo giorno, la speranza di poter vivere in uno Stato laico, di veder rispettata la libertà di pensiero, di poter godere di leggi libertarie che diano a tutti una possibilità di scelta avendo ben chiara la differenza fra diritti, doveri e possibilità, è dedicata la lettura di Roma senza papa di Guido Morselli: profezia di tutt’altro tenore, prezioso antidoto sotto forma di divertissement all’incombere di tempi bui.
Di Morselli si è parlato solo a posteriori poiché nonostante la sua validità indiscussa nessun editore gli consentì, all’epoca, di trovare spazio fra i suoi contemporanei. Solo la pubblicazione postuma dei suoi romanzi, di brevi saggi e del suo Diario, tutti a opera di Adelphi, ha permesso di scoprire il valore della sua scrittura e l’originalità del suo pensiero.
Roma senza papa è un romanzo ambientato nel futuro, un futuro per noi già passato giacché, come il sottotitolo recita, si tratta di Cronache romane di fine secolo ventesimo.
Volendo riassumere la trama in poco più di due parole, il narratore è il prete svizzero don Walter, a Roma dopo trent’anni dal suo ultimo soggiorno nell’Urbe, in attesa di essere ricevuto da papa Giovanni XXIV. L’udienza viene di volta in volta rimandata (“finendo di essere una corte per ridursi a una burocrazia, la S. Sede ha perso in splendore senza guadagnare in precisione”) e nel protrarsi del soggiorno romano lo sguardo ‘gotico’ e conservatore di don Walter ci mostra l’esilarante sconvolgimento religioso e, come diretta conseguenza, sociale che ha investito il centro geografico e spirituale della cristianità.
L’abilità di Morselli è quella di captare con grande attenzione le tendenze allora emergenti sia sul piano sociale sia su quello religioso, ed estremizzarle in un futuro – forse troppo prossimo.
La sua cultura teologica, e la creatività con la quale è in grado di declinarla negli anni a venire, unite all’ironia sottile che pervade l’intero romanzo, gli permettono di creare questa proiezione travolgente e paradossale che centrifuga il lettore in un mondo di valori capovolti dove tutto è cambiato, a partire dalla residenza papale, trasferita a Zagarolo.
La stesura del libro avvenne a metà degli anni ’60, epoca in cui si concluse il Concilio Vaticano II avviato da Giovanni XXIII nel 1959 e proseguito dal suo successore Paolo VI: un momento di importanza estrema nella vita del mondo cattolico, in occasione del quale la Chiesa dimostrò una inusitata apertura verso il proprio gregge, assurto al ruolo di comprimario, e una disponibilità nuova – e mai ripetuta – a sintonizzarsi sui cambiamenti sociali, in un clima di rinnovamento che già vedeva, profilate all’orizzonte, le nubi del temporale sessantottino.
Tuttavia, l’ala più conservatrice della Chiesa cattolica accettò il Concilio obtorto collo e alcuni dei temi avversati sono fondamentali per comprendere il punto di partenza della divertente ‘follia’ di Morselli.
L’attenuarsi di una visione ‘vaticanocentrica’ con l’apertura alle Chiese cristiane ‘diverse’, come quelle africane o sudamericane, il riconoscimento delle possibili ‘verità’ dichiarate dalle altre dottrine religiose, la partecipazione attiva dei fedeli alla liturgia e, soprattutto, l’apertura di un confronto con l’evolversi del pensiero umano che sembrano contraddistinguere la Chiesa post-conciliare producono nella futura Roma senza papa di Morselli, non solo una ‘protestantizzazione’ del cattolicesimo, ma addirittura un’imminente aggregazione con il buddismo e l’evangelizzazione delle macchine pensanti, a marchio Rand e Westinghouse. L’ateismo stesso è ormai considerato una religione poiché “se ci sono moltissimi atei teorici, tutti quanti siamo atei-pratici”, e anche l’università Gregoriana, confidenzialmente chiamata dai corsisti “la Gregòria”, ne registra almeno un terzo. A risolvere i nodi ci pensa la psicologia, o psicopatia, per la quale la fede “è un caso particolare della casistica studiata da Charcot o da Freud”.
Il celibato degli ecclesiastici è stato ormai abolito e il loro nuovo status di mariti è ben visto dai fedeli di tutta Europa, ma non del tutto in Italia, dove il canzonatorio “fijo de prete” costituisce ancora un insulto fra i ragazzini. Lo stesso papa è concupito da una teosofa indiana, autrice di uno studio monumentale sul neoplatonismo e su come abbia influenzato la mistica orientale. Ma a contenderle l’attenzione di Giovanni XXIV c’è anche la presidentessa degli Stati Uniti, Jacqueline Kennedy (in fondo, per la candidatura di una ex first lady, Morselli ha solo sbagliato marito, per ovvie ragioni) che rivela i propri sentimenti dalle pagine del Time.E se non c’è stata apertura totale sulla contraccezione (buoni prelati, infatti, sono ritenuti quelli che vantano prole numerosa), completa è stata invece la liberalizzazione della droga, non solo permessa –



                             


 tanto che i monaci di St.Michel in Bretagna iniziano i propri novizi con dosi progressive di LSD – ma addirittura prodotta nei conventi, come quello dei Minori Osservanti di Riefenbach, Baviera, che con i quintali di GR6 venduti, finanziano la loro clinica per malattie nervose aperta gratuitamente ai malati. “Non discuto – riflette don Walter – ma i bravi frati non potevano seguitare col loro liquore al cardamomo, famoso come l’Arquebuse dei padri Maristi?”
D’altro canto, ci porta a riflettere la Chiesa del duemila morselliano, “le vie del Progresso coincidono con quelle della Provvidenza, inutile e dannoso tirarsi da parte, per poi accodarsi ultimi. […] Incanalare i fenomeni sociali, non ignorarli o combatterli, questa è sapienza cristiana, non l’intransigenza velleitaria. […] L’Oriente, dove l’oppio e la canapa indiana fanno parte dell’alimentazione comune da duemila anni, possiede pure quel profondo senso del divino che in Occidente abbiamo perso da un pezzo […] Sarà un caso ma in Inghilterra, con un 60 per cento della popolazione che ha sostituito il GR6 nelle sigarette alla nicotina, c’è un diffuso revival della fede. Il cattolicesimo ne è il primo beneficiario”.
Il papa intanto – “lo dicono agorafobo, scarso di oratoria, timido” – rimanda le udienze, si fa sostituire alle cerimonie e parla un pessimo italiano: lui e il suo predecessore sono stati i primi papi stranieri. In compenso ha istituito in San Pietro, divenuto ormai uno straordinario salone per conferenze all’interno di un Vaticano museale, la ‘sfilata’ dell’ologramma di Paolo VI, a beneficio dei fedeli. Non manca anche un sant’Antonio elettronico e multilingue, ideato da un ingegnere della Siemens.
Il papa latita. Cresce così, nel lettore, la sensazione che l’autoesilio a Zagarolo, sia in realtà l’espressione simbolica di un distacco ben più profondo, avallato dal breve discorso che il papa pronuncerà alla fine, durante la tanto attesa udienza.
Ad accrescere il valore del libro, scorci di vita sociale e di politica internazionale e nazionale che testimoniano, oggi, l’acutezza di Morselli.
Sul piano internazionale l’Urss brucia le tappe perché “il cattolicesimo ufficiale non ha atteso di avere un seggio permanente all’Onu per essere una grande potenza, e i sovietici recuperano il tempo che gli ci è voluto per accorgersene” firmando un concordato con la Santa Sede per strapparla all’”abbraccio mortale” degli USA, mentre in Italia “l’iniziativa dei comunisti è in declino. La propaganda divaga, la linea si è fatta attendistica e riformistica. In sede parlamentare si appoggia abilmente il governo, sia contro la scuola laica sia contro il divorzio”. L’Unità, infatti, si dedica quasi per intero a programmare il tempo libero dei lettori e a commentare il campionato di calcio. Proprio quest’ultimo è il motore dell’unico afflato di rivolta sociale sfiorata negli anni ‘70: contro il governo deciso a “deprofessionalizzare” i calciatori e a ridurre i loro compensi del 60 per cento.
L’entrata in Europa, ha retrocesso l’Italia a ‘Sud’, svalutando la sua economia e la sua tecnologia alla stregua di “relitti anti-economici di un passato autarchico”, tanto che al Parlamento europeo viene avanzata la proposta di hôtelizzazione dell’intero Paese, perché “da voi, solo il sole!”
Ma in Italia non è certo lo spirito creativo imprenditoriale a venire meno in tempi di congiuntura: il benessere economico nazionale si mantiene a livelli europei grazie al “mignottismo”. Una pratica talmente scoperta e aggressiva da costringere le autorità a mobilitare i tutori dell’ordine a difesa dei turisti. Ma l’interrogativo “ chi custodisce i custodi?” è storia risaputa. “Da quando l’Italia ha chiuso altiforni e officine per dedicarsi a quest’unica industria congeniale, il turismo si è ingigantito[…] Si opina che le mignottelle romane siano sovvenzionate (come i banditi sardi) dagli albergatori”.
Del resto, sparito il papa, sparite le guardie svizzere, di qualcosa bisogna pure campare…
Per il resto, i difetti di Roma e per estensione degli italiani, non hanno subito grandi evoluzioni, insieme al tifo dissennato regnano ancora la sporcizia, il chiasso, la pessima manutenzione delle strade e la bambinocrazia, e in questo l’autore non ha sbagliato un colpo.
La visione paradossale che Roma senza papa offre al lettore reca in sé, se non la condanna, la messa in luce delle debolezze che potrebbero minare, come ogni potere temporale, anche l’immenso potere ecclesiastico. Debolezze alle quali l’orientamento degli ultimi anni, con la virata conservatrice imposta, intende porre rimedio. Anche se, come sostiene un sorridente Giovanni XXIV, “Dio non è prete”.
Anche in questo romanzo, Morselli conferma la sua capacità di affrontare realtà spinose – come già ne Il comunista o in Dramma Borghese – con la freddezza di un ricercatore, il distacco di un analista, insofferente alle ‘verità consolidate’. Talmente outsider da potersi permettere una visione dissacrante e disincantata dei tabù contemporanei.







venerdì 1 marzo 2013

Asia



Piergiorgio Odifreddi alle Vacances de l’Esprit “Geometria e natura delle cose.”
“Geometria e natura delle cose”.dal 13 al 20 Luglio 2013, San Bernardo - Malè (TN) con Piergiorgio Odifreddi.
Clicca qui per saperne di più.


da: http://www.asia.it/adon.pl?act=doc&doc=1979

Gaston(e) Bachelard, la dialettica del capello



Lautreamont

"Ricordi in briciole di Ferruccio Maracas"- (Nuova raccolta poetica di Massimiliano Pegorini)


Spettacolo reading musicale 

Domenica 3 Marzo 2013 ore 16.30
Presso la sala presentazioni del ristorante "IL VIOLINO" Via Sicardo 3 

“Un uomo...un veliero, i suoi sogni...in viaggio per la Liguria della sua infanzia per ritrovare il bambino che si porta dentro...seguendo le briciole dei suoi ricordi...”
"Il viaggio si concluderà con la presa di coscienza della realtà che ci circonda...buon viaggio"

Testi di Massimiliano Pegorini; letture a cura di Massimiliano Pegorini e Roberta Taino.
Musiche di Giorgio Gaber, Fabrizio De André e Andrea Ragazzini
eseguite dal Maestro Andrea Ragazzini alla chitarra e Massimiliano Pegorini alle percussioni.