"...Agosti mostra come nei decenni il soggetto pubblico abbia
progressivamente abdicato a un ruolo di guida nelle politiche culturali,
per tirchieria e pigrizia e colpevole cecità: e dall’ospitare mostre di
altissimo livello accademico e di respiro internazionale le istituzioni
cittadine siano passate a essere tappe passive del circuito delle
mostre-blockbuster organizzate dai grandi promotori privati, costruite
intorno superstar dell’arte usate come richiamo senza alcuna finalità
scientifica o divulgativa."
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